Delegazione UE in Groenlandia per valutare l’accordo di pesca sostenibile

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Dal 16 al 18 settembre una delegazione di sette membri della Commissione Pesca del Parlamento europeo sarà in Groenlandia per verificare l’attuazione dell’accordo di pesca UE Groenlandia, secondo per importanza economica solo a quello con la Mauritania e valutato oltre 17 milioni di euro all’anno.

Il programma ufficiale prevede incontri con il Ministro della Pesca, con l’agenzia groenlandese di controllo e con la Commissione per la Pesca, la Caccia e l’Agricoltura dell’Inatsisartut, il Parlamento della Groenlandia. La delegazione incontrerà inoltre un rappresentante dell’Istituto groenlandese per le Risorse Naturali, con l’obiettivo di approfondire le basi scientifiche della gestione delle risorse ittiche.

Accanto al lavoro istituzionale, gli eurodeputati visiteranno il Royal Greenland Trawler a Nuuk e la cooperativa dei pescatori di halibut, esperienze pensate per comprendere da vicino le tecniche di pesca locale. Un tour in barca nell’Icefjord di Ilulissat permetterà ai parlamentari di osservare la realtà della pesca artica in un ambiente fragile e cruciale per la sostenibilità.

L’ultimo giorno della missione sarà dedicato al confronto diretto con le associazioni di categoria, tra cui l’Associazione dei pescatori e cacciatori della Groenlandia e l’organizzazione nazionale dei pescatori di molluschi e altre specie ittiche, oltre a un incontro con la società Polar Seafood, tra i principali operatori locali.

La missione guidata da Sander Smit, vicepresidente della Commissione Pesca, si inserisce in un contesto più ampio: lo scorso luglio il Parlamento europeo ha dato il proprio consenso al nuovo protocollo 2025-2030 dell’accordo di partenariato per una pesca sostenibile con la Groenlandia. Un protocollo che non solo garantisce accesso alle acque groenlandesi per la flotta UE, ma contribuisce in modo significativo al bilancio della Groenlandia, rafforzando al tempo stesso la cooperazione politica e scientifica.

In un quadro geopolitico e ambientale in rapida evoluzione, l’accordo di pesca UE Groenlandia rimane un pilastro della strategia europea per la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle risorse. Questa missione parlamentare rappresenta un momento cruciale di monitoraggio e dialogo, che potrebbe incidere sulle future priorità di Bruxelles in materia di pesca internazionale.

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Pesca europea tra sostenibilità e giustizia sociale: Roma rilancia il Mediterraneo

Pesca europea tra sostenibilità e giustizia sociale: Roma rilancia il Mediterraneo

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Il Coast Guard Global Summit di ieri a Roma ha posto con forza al centro del dibattito il tema della pesca europea sostenibile, un equilibrio complesso tra tutela ambientale, competitività economica e prospettive sociali per le comunità costiere.

Costas Kadis

Il commissario europeo per l’Ambiente, Oceani e Pesca, Costas Kadis, ha ricordato che senza mari sani non c’è futuro per la pesca e che le politiche comunitarie dovranno fondarsi su dati scientifici solidi. Ha richiamato l’esempio del Consiglio di dicembre, in cui sono state introdotte misure più selettive e aree di chiusura per rigenerare gli stock ittici, senza rinunciare a un incremento delle giornate di pesca disponibili. Un segnale, ha spiegato, che è possibile conciliare rigore ambientale e sviluppo economico.

Particolare attenzione è stata dedicata ai pescatori artigianali, che costituiscono oltre tre quarti della flotta europea e circa metà degli occupati del settore. Per loro è in arrivo un dialogo dedicato sulle politiche comunitarie. Kadis ha inoltre sottolineato come il cambiamento climatico e l’arrivo di specie invasive stiano trasformando il Mediterraneo, rendendo urgente un approccio olistico che sarà sostenuto dal nuovo Patto europeo per gli oceani e dal Patto per il Mediterraneo atteso a ottobre.

pesca europea sostenibileFrancesco Lollobrigida

Anche l’Italia ha portato al tavolo una posizione netta. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha ribadito la necessità di incrementare le risorse destinate alla pesca nella nuova programmazione europea e di stabilire regole comuni anche con i Paesi extraeuropei del Mediterraneo, per garantire condizioni eque di mercato. Ha inoltre sottolineato che la sostenibilità ambientale non può prevalere sulle esigenze sociali ed economiche, ma deve procedere insieme a esse.

Un altro punto cruciale sollevato dal ministro riguarda il ricambio generazionale: senza un sostegno concreto ai giovani che vogliono entrare nel settore, il futuro delle marinerie rischia di essere compromesso.

Il Summit di Roma ha quindi mostrato una convergenza tra Bruxelles e Roma: la pesca europea sostenibile deve poggiare su basi scientifiche, garantire equità economica e tutelare il ruolo sociale delle comunità costiere. Una sfida complessa, ma essenziale per preservare il Mediterraneo come cuore pulsante dell’economia blu.

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Demografia e ittico: Italia rallenta, Spagna accelera

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La geografia demografica europea sta cambiando la domanda alimentare e il settore ittico ne è uno degli osservatori più sensibili. Se guardiamo a due Paesi accomunati da tradizioni forti e da una filiera industriale radicata come Italia e Spagna, notiamo che i consumi ittici si muovono oggi lungo traiettorie opposte. Due mercati mediterranei che condividono storia e cultura alimentare, ma che reagiscono in modo diverso alle trasformazioni demografiche.

In Spagna il consumo di prodotti ittici rimane tra i più alti in Europa, con valori pro capite che superano la media comunitaria e consolidano il Paese come riferimento del Mediterraneo. L’Italia, al contrario, si colloca su livelli più bassi, pur mostrando negli ultimi anni una tendenza alla crescita. Questo divario non è solo statistico: riflette differenze strutturali nelle dinamiche demografiche e sociali.

Secondo Eurostat, la Spagna ha superato nel 2024 i 48 milioni di abitanti, crescendo di oltre un milione nell’ultimo decennio. L’Italia è scesa a 58,9 milioni, perdendo circa 1,3 milioni nello stesso periodo. L’età media accentua il distacco: l’Italia, con 48,4 anni e il 24% di over 65, è tra i Paesi più anziani al mondo; la Spagna si ferma a 45 anni di età mediana e al 21% di over 65.

Questi fattori incidono in profondità sugli assortimenti. In Italia prevale una domanda legata alla silver economy: prodotti salutistici, pratici, monoporzione, con crescente attenzione a tracciabilità e sostenibilità. In Spagna, una popolazione più giovane e in crescita sostiene consumi più ampi, diversificati e aperti alla sperimentazione.

Per la filiera italiana, il quadro apre scenari complementari. Difendere il mercato interno significa adattarsi a un consumatore maturo e selettivo; guardare alla Spagna, invece, vuol dire osservare un contesto più dinamico che può rappresentare non solo concorrenza, ma anche opportunità per l’export e laboratorio per innovazione di prodotto.

Il confronto tra i consumi ittici in Italia e Spagna evidenzia come la demografia sia oggi un driver competitivo. Chi saprà interpretarla non solo come dato statistico ma come bussola strategica avrà un vantaggio nel ridisegnare l’offerta e cogliere nuove opportunità.

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Guardia Costiera: Lollobrigida, ‘ruolo fondamentale, preserva ambiente e controlla pesca’

Guardia Costiera: Lollobrigida, ‘ruolo fondamentale, preserva ambiente e controlla pesca’

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Coast Guard Global Summit

“Tanti anni fa, l’11 settembre rappresentò a causa dell’attentato terroristico un giorno di lutto, oggi rappresenta un giorno di unione, condivisione, compartecipazione, confronto fra Nazioni che hanno delle differenze ma vogliono trovare punti comuni sulla strategia che serve per difendere e proteggere un bene insostituibile come gli oceani e le risorse in esso contenute”. Sono le parole del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida nel suo intervento al Coast Guard Global Summit (Cggs), in corso al centro congressi La Nuvola di Roma.

“Il ruolo delle guardie costiere all’interno dei nostri mari – spiega Lollobrigida – è fondamentale perché preservano l’ambiente e controllano la pesca di chi onestamente svolge questo lavoro da chi invece la effettua in modo illegale. Conosciamo il lavoro della Guardia Costiera italiana: sottolineo quanto l’Italia sia orgogliosa degli uomini e donne della Guardia Costiera per il loro costante lavoro in mare e su terra. La produzione italiana ha il valore aggiunto della qualità, è un fattore noto. Siamo particolarmente attenti a ciò che consumiamo e vendiamo. È un elemento di garanzia. E la Guardia Costiera, su tutta la filiera, controlla e verifica con grande attenzione, a tutela dei nostri cittadini e di quelli del resto del mondo, che intendono acquistare produzioni della nostra filiera ittica”.

Fonte: Adnkronos

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Minimum size set for red and purple shrimp

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Published yesterday, September 9, on the MASAF website, the decree introduces the minimum conservation size for red shrimp and purple shrimp, set at 25 mm carapace length. The measure comes into force today (the day following publication) and is posted on the notice boards of the Harbor Master’s Offices.

The decree implements GFCM Recommendations 46/2023/2-3-4 and applies to GSAs 12–16 (Strait of Sicily), 19–21 (Ionian Sea), and 24–27 (Levantine Sea), for the species red shrimp (ARS) and purple shrimp (ARA).

The text states that for undersized specimens, catching, retaining on board, transshipping, transferring, landing, storing, selling, and displaying by professional fishing operators are prohibited. The minimum conservation size for red and purple shrimp is therefore fixed at 25 mm CL across the entire chain of responsibility of professional operators.

The measure recalls EU legislation on conservation and control and refers to the ministerial decrees of April 20, 2025, listing the vessels authorized to target ARS/ARA fisheries in the relevant GSAs. The adoption is formalized in decree no. 0431635 of 09/09/2025, digitally signed by Director General Francesco Saverio Abate and Officer Roberto Nepomuceno.

Photo: Algela Fish

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